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NORMATIVA IMPIANTO ELETTRICO CENTRO ESTETICO E CENTRO BENESSERE

Guida completa per la progettazione

All’interno di un Centro Estetico o Centro Benessere vengono utilizzati abitualmente, apparecchi elettrici per uso estetico con parti, anche estese, che generalmente entrano in contatto con la persona.

Un apparecchio elettrico per uso estetico è munito di una o più connessioni ad una particolare rete di alimentazione, che entra in contatto fisico o elettrico con il soggetto e/o trasferisce energia verso o dal soggetto trattato e viene definito apparecchio elettromeccanico.

Non tutti gli apparecchi per uso estetico però, sono collegati ad una rete elettrica, non hanno parti applicate e non c’è contatto fisico o elettrico e nemmeno trasferimento di energia da o verso la persona sottoposta a trattamento. Nei locali ad uso estetico non c’è pericolo di microshock (corrente con valori intorno ai 20µA che va ad interessare il muscolo cardiaco e che potrebbe causare fibrillazioni ventricolari).

Sulla base di ciò, in funzione della pericolosità dell’ambiente, si ha la seguente classificazione dei locali adibiti ad uso estetico:

  • Locale ordinario: se non si fa uso di apparecchi estetici con parti applicate e quindi si applica la normativa generale degli impianti elettrici, ad esempio RECEPTION;
  • Locale di gruppo 0: se si fa uso di apparecchi estetici senza parti applicate (come da elenco Legge n.1/90 e ss.mm) e anche in questo caso non ci sono particolari accorgimenti e si applica la normativa generale degli impianti elettrici, ad esempio CABINA MASSAGGI;
  • Locale di gruppo 1: se si fa uso di apparecchi estetici con parti applicate ed in questo caso si rendono necessari accorgimenti impiantistici particolari. Quando la potenza impegnata è superiore a 1,5 KW vi è l’obbligo di progetto secondo l’art.4 del DPR n.447/’91 e ss.mm., ad esempio CABINA SOLARIUM.

La classe di isolamento delle apparecchiature elettriche

Le classi di isolamento elettrico sono il raggruppamento delle caratteristiche tecniche applicabili ad un dispositivo elettrico  per limitare i rischi di folgorazione conseguenti ad un guasto dello stesso.

Nello specifico, l’Impianto Elettrico di un  Centro Estetico rientra nella Classe 

Classe 0

Gli apparecchi appartenenti a questa classe sono apparecchi nei quali la protezione si basa sull'isolamento principale (cioè delle parti in tensione, necessario per evitare scosse elettriche). Ciò implica che non è previsto alcun dispositivo per la connessione di eventuali parti conduttrici accessibili al conduttore di protezione dell'impianto elettrico fisso (terra); in caso di guasto dell'isolamento principale, la protezione rimane affidata all'ambiente che circonda l'apparecchio.
Da molti anni gli apparecchi di Classe 0 non vengono più fabbricati e sono stati eliminati dalla normalizzazione internazionale.

Tuttavia, in alcuni Paesi, questo tipo è ancora presente, in particolare nelle vecchie installazioni. 
In molti paesi, tra cui l'Italia il loro uso in connessione alla rete elettrica è proibito, poiché un guasto semplice può causare la folgorazione dell'utilizzatore e altri incidenti.

Classe I

Gli apparecchi appartenenti a questa classe di isolamento sono apparecchi nei quali la protezione non si basa unicamente sull'isolamento principale, ma anche su una misura di sicurezza supplementare costituita dalla connessione delle parti conduttrici accessibili ad un conduttore di protezione (messa a terra di protezione) che fa capo all'impianto elettrico fisso, contraddistinto dal doppio colore giallo/verde, in modo tale che le parti conduttrici accessibili non possano andare in tensione in caso di guasto dell'isolamento principale.

Un guasto nell'isolamento in questi apparecchi può portare un conduttore di fase in contatto con l’involucro provocando un flusso di corrente attraverso il conduttore di protezione.


I metodi per evitare la folgorazione dell'utente che può entrare in contatto con la parte metallica messa a terra sono due:

  • Dimensionamento adeguato del dispersore di terra, e del relativo impianto, in modo da non permettere una tensione, provocata dalla corrente dispersa sulla terra e dalla resistenza che incontra nel percorso, al di sopra dei 50 volt.
  • Inserimento, per obbligo di legge, di un interruttore differenziale a monte dell'impianto elettrico che sezioni la tensione nel caso di correnti disperse superiori a 30 mA.

Esempi di apparecchi di questo tipo sono riconoscibili per avere una spina a 3 contatti.

Classe II

Gli apparecchi di classe II, detti anche a doppio isolamento, sono progettati in modo da non richiedere (e pertanto non devono avere) la connessione di messa a terra. Sono costruiti in modo che un singolo guasto non possa causare il contatto con tensioni pericolose da parte dell'utilizzatore. Ciò è ottenuto in genere realizzando l'involucro del contenitore in materiali isolanti, o comunque facendo in modo che le parti in tensione siano circondate da un doppio strato di materiale isolante (isolamento principale + isolamento supplementare) o usando isolamenti rinforzati. Sono inoltre stabiliti dei limiti stringenti per quanto riguarda la resistenza di isolamento (resistenza di isolamento) verso ogni connessione esterna di massa o di segnale. In Europa gli apparecchi di questa categoria devono essere marcati "Class II" o con il simbolo di doppio isolamento (due quadrati concentrici).

Classe III

Un apparecchio viene definito di Classe III quando la protezione contro la folgorazione si affida al fatto che non sono presenti tensioni superiori alla Bassissima tensione di sicurezza SELV (Safety Extra-Low Voltage). In pratica tale apparecchio viene alimentato o da una batteria o da un trasformatore SELV.

La tensione prodotta, inferiore ai 25V AC o 60V DC, è bassa al punto da non essere normalmente pericolosa in caso di contatto con il corpo umano. Le misure di sicurezza previste per le classi I e II non sono necessarie.

Gli apparecchi di Classe III non devono essere provvisti di messa a terra di protezione. È interessante notare che le norme internazionali IEC (International Electrotechnical Commission) relative agli apparecchi elettromedicali non riconoscono gli apparecchi di classe III, poiché la sola limitazione della tensione non è ritenuta sufficiente ad assicurare la sicurezza del paziente.

Misure di protezione da adottare in un locale ad uso estetico del Gruppo 1

Le regole da rispettare secondo la normativa per la progettazione dell’impianto elettrico dei locali ad uso estetico fanno riferimento al tipo di alimentazione dei vari locali adibiti ad uso estetico.

Essi sono solitamente alimentati da un sistema di tipi TT collegati alla rete pubblica. Con i sistemi di questo tipo si adotta abitualmente la protezione per interruzione automatica dell’alimentazione mediante un interruttore differenziale con Idn non superiore a 30 mA associato ad un impianto di messa a terra delle masse e delle masse estranee. La tensione limite UL è di 25V (e non 50V come per gli ambienti ordinari). 

Le masse e le masse estranee che si trovano all’interno della zona dove vengono effettuati i trattamenti con le apparecchiature elettromeccaniche (denominata zona paziente), devono essere collegate ad un nodo equipotenziale comune. Sono considerate all’interno della zona paziente le masse e masse estranee che si trovano in verticale ad una quota inferiore a 2,50 m dal pavimento ed in orizzontale, ad una distanza inferiore a 1,50 m dal paziente/cliente. (Fig.1)

Figura 1- Zona paziente e masse estranee Impianto elettrico Centro Estetico

Nei locali ad uso estetico del Gruppo 1 è sempre necessario effettuare i collegamenti equipotenziali supplementari EQS in aggiunta a quelli principali EQP realizzati alla base dell’edificio. Quindi all’interno del locale deve essere posizionato un nodo equipotenziale al quale devono essere collegate tutte le masse a portata di mano e le masse estranee poste ad un’altezza inferiore ai 2,50 m dal piano di calpestio. Anche le masse con un altezza superiore ai 2,50 m devono essere collegate a terra ma non necessariamente al nodo equipotenziale.

Le masse sono gli involucri esterni degli apparecchi elettrici utilizzati all’interno del locale e si collegano al nodo di terra tramite l’interruttore di protezione PE. Tale conduttore di protezione collega al nodo equipotenziale anche il morsetto di terra delle prese, alle quali potranno essere collegati gli apparecchi elettrici ad uso estetico. (Fig. 2)

Figura 2 - Collegamento apparecchiature elettriche Impianto Elettrico Centro Estetico

Le masse estranee invece sono gli elementi metallici che non fanno parte dell’impianto elettrico, in grado di introdurre il potenziale di terra (tubazioni, condotte dell’aria) o altro potenziale (finestre metalliche).

Figura 3 - Collegamenti Impianto Elettrico Centro Estetico

I collegamenti equipotenziali devono essere effettuati una sola volta senza accavallamenti, all’ingresso delle masse estranee nel locale con un conduttore di rame avente una sezione di almeno 6 mm2. Tutti i connettori di protezione ed equipotenziali devono essere collegati al nodo equipotenziale e singolarmente scollegabili.

Per agevolare il collegamento di più prese o più masse estranee sono ammessi in un unico locale più nodi intermedi (subnodi) ma solo se tra il nodo equipotenziale e le masse o masse estranee vi è un solo subnodo, ovvero il collegamento “entra-esci” fra una presa e l’altra non è ammissibile.

Infine il nodo equipotenziale deve essere collegato al collettore principale di terra con un conduttore di sezione non inferiore a quella del conduttore di protezione. (Fig. 4)

Figura 4 - Collegamenti Impianto elettrico Centro Estetico

Particolari accorgimenti vengono adottati per i locali destinati alle saune, le quali in base alla pericolosità si ha la seguente suddivisione come evidenziato schematicamente nella Fig. 5.

Figura 5 - Zone per collegamenti Impianto Elettrico Centro Estetico

Per quanto riguarda i bagni e le docce, si devono adottare dei collegamenti equipotenziali supplementari sulle masse estranee (tubazioni idriche, del gas), collegandoli all’ingresso nel locale.

Anche per questa tipologia di locale si ha una suddivisione in zone, con prescrizioni dettate dalla normativa CEI 64-8 sezione 701 (Fig. 6-7)

Figura 6 - Zone per collegamenti Impianto Elettrico Centro Estetico

Figura 7 - Zone per collegamenti Impianto Elettrico Centro Estetico

Illuminazione di sicurezza

Nei locali di Gruppo  1 deve essere prevista un’illuminazione di sicurezza, che si attivi al mancare dell’illuminazione ordinaria. Deve essere presente almeno un apparecchio in ogni ambiente, in modo tale che se dovesse avvenire un’interruzione di corrente, si garantisce il concludersi della fase del trattamento posto in atto e della successiva evacuazione delle persone presenti nei vari ambienti e nel centro estetico stesso. Per soddisfare ciò si utilizzano apparecchi di emergenza autoalimentati conformi alla normativa vigente (Norma CEI EN 60598 e UNI EN 1838 e ss.mm.).

Verifiche

E' obbligo dell’installatore, al termine della realizzazione dell’impianto, al fine di valutare la rispondenza di questo ai requisiti di sicurezza e funzionalità di cui al D.M. 37/2008, effettuare una verifica iniziale. A seguito dell’esito positivo di tale verifica, l’installatore rilascia poi la dichiarazione di conformità alla regola dell’arte dell’impianto realizzato.

Per gli impianti di terra, l’omologazione si intende soddisfatta con il rilascio, da parte dell’installatore, della suddetta dichiarazione di conformità. Entro 30 giorni dalla messa in servizio dell’impianto, il datore di lavoro deve denunciare l'esistenza dell'impianto ad INAIL. Questo, una volta ricevuta la comunicazione, attribuisce una matricola all'impianto ed effettua “a campione” una verifica di conformità alla normativa vigente.

Il mantenimento nel tempo del buono stato di funzionalità dell’impianto è ottenuto per mezzo di una regolare manutenzione. Queste le prove che devono essere effettuate:

Qualità e caratteristiche dei materiali

Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati nella realizzazione dell’impianto elettrico devono essere adatti all’ambiente in cui sono installati e devono avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all’umidità alle quali possono essere esposti durante le varie attività presenti all’interno di un Centro Estetico/Centro Benessere.

Il Tuo Centro Estetico "Chiavi in Mano"

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STEP 1

Analisi di Mercato e Business Plan

"IL SUCCESSO NON è MAI CASUALE"

In questa fase, se non l’avete già effettuata, vi affiancheremo per realizzare una prima Analisi di Mercato che servirà a:

Identificare il Luogo di Apertura
Definire le caratteristiche della Clientela Potenziale
Studiare i Competitors presenti nella zona
Studio del Concept e dell’identità del centro

Quest’analisi ci dirà immediatamente quali servizi offrire alla clientela e quindi di quanto spazio avete bisogno e di quali attrezzature si dovrà dotare il vostro Centro. Questo si rifletterà su quali e quante risorse economiche e di personale avrete bisogno per il vostro progetto che quantificheremo in un Business Plan.

STEP 2

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"PROGETTIAMO SPAZI DISEGNANDO LE TUE IDEE"

Disegnamo insieme a te uno spazio dedicato alla cura della bellezza e della persona. Inizieremo a dare un senso compiuto a quanto rilevato nella prima fase.

I servizi di cui vorrete dotare il vostro Centro troveranno il loro posto negli spazi e nei locali che li conterranno. Il progetto architettonico del Tuo Centro Estetico o Beauty Spa inizierà a prendere forma e poi verrà trasformato in Rendering.

Definito lo stile del progetto, i nostri designer cominceranno a creare parallelamente la tua Brand Identity: dallo studio del logo alla realizzazione di cataloghi, brochure personalizzati.

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STEP 3

Dal Concept alla Realizzazione

"L’IMPORTANZA DEI DETTAGLI"

La cura con cui viene affrontata la scelta dei materiali, dell’illuminazione, lo studio degli arredi e dei colori sono un’ulteriore espressione della professionalità con cui ci dedichiamo ad ogni lavoro.

ORGANIZZIAMO GLI SPAZI IN FUNZIONE DELLE STRUMENTAZIONI

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